Sogni.

D’amore, lucidi, nel cassetto, ad occhi aperti, in una notte di mezza estate. E sta a te portarli dal reame al reale. Sono gli apostrofi a permetterti di fare la differenza: tra limitare i sogni e l’imitare i sogni, tra desistere e d’esistere, tra l’anormalità e la normalità.
Distinguiamoci quindi non per i segni, ma per i sogni particolari.

Sogni. S’ogni volta che avessimo avuto un chiodo fisso c’avessimo appeso il quadro della situazione, avremmo pareti dove l’odio su tela, il pentimento e la pittura a (s)tempera lascerebbero il posto allo sfumato, non il sogno, ma il contorno, per non definirne i limiti.

Sogniamo. S’ogni amo fosse stato detto a una persona invece che lanciato a un pesce, avremmo più principi e meno princìpi, più rospi da baciare e meno da ingoiare, più abbracci di ferro e meno braccio di ferro.

E sebbene io parli solo del più e del meno, qualche risposta la conosco:
– Penso, dunque so? No.
– Come vorrei morire? Dalla voglia.
– Alla resa dei conti? Conta chi resta.

E’ il momento di decisioni da cui farsi prendere, col sorriso, che è una scelta non di leggerezza, ma di coraggio.

E i sogni lasciamoli.

Ma non andare.

©Gloria A 2015

 

sogni

38 pensieri su “Sogni.

  1. Ma che bello! Ho scoperto oggi il tuo blog per caso, e in un wordpress che assomiglia sempre di più ad un “Vasco Brondi fan club” (scriviamo tutti come lui, o ci proviamo… commentavo poco fa), tu mi sembri invece surrealista, fai quei giochi di parole alla Perec, o Queneau… che bel Blog! Che bei pensieri (positivi ! 🙂 ) !!

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    1. Grazie! Ma che belle parole 🙂
      Non so chi sia Vasco Brondi…è grave? :)) Sono molto contenta che ti arrivi qualcosa di quel poco che scrivo. Se sapessi l’inferno che c’è nella mia testa…qui esce solo un po’ più ordinato 😉

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      1. Ahah no non e’ grave. Vasco Brondi e’ un cantante poeta. Conosci Dente? Insomma stanno portando una scrittura secondo me un po piu’ frammentata, piena di metafore, e giri di parole.. Molto stilosa, ma anche depressa e un po mitomane. Mi piace come scrivi perche’ rimani breve, coincisa e in fondo con un sacco di speranze. Quindi positiva, bella. Quando dici “come voglio morire? .. Di voglia”. O quando dici “Voglio amare da vivere, e non da morire”. Beh sono frasi che spiazzano, sono fantastiche. Brava.

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      2. Ho googlato il Brondi. Beh alcune frasi mi piacciono devo dire. A una certa, però, e l’ho scritto in romano volontariamente, ci vuole pure un po’ di ottimismo nella vita o veramente mi sale l’ansia e non ne vale proprio la pena, ho già Chopin per quello 😉 grazie ancora, mi fai arrossire 🙂

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  2. Sono capitato qui quasi per caso, ma non potevo astenermi dal commentare questo post, che nonostante sia quasi l’ultimo per pubblicazione, mi pare rappresenti bene il tuo stile : bello, vivace, brillante, piacevole da leggere e appartenente alle migliori delle leggere (si noti il gioco di parole!) letture. Qualcuno sopra citava Queneau, a me è venuto in mente anche Eco; certo serve disordine per scrivere così, ma anche abilità ad ordinare, e non è per nulla scontata. Certamente la scrittura, così come la vita, è anche questo divertimento. Complimenti, ho apprezzato!

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    1. Ma che bello svegliarsi e trovare queste parole! Grazie 🙂 beh, Eco è un mito, mi innamorai di lui da piccola anche se alcuni dei suoi romanzi sono stati difficili da leggere per me. È davvero un complimento splendido 🙂 grazie ancora! ti consiglio di leggere le 40 regole di Eco per scrivere in un buon italiano. È un testo breve, lo trovi online di suite ed è divertentissimo, ma soprattutto fondamentale per chi vuole scrivere. Spero ti piacerà 🙂

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    1. Proviamo a vivere l’istante del sogno? Di certo tra le due opzioni che hai messo scelgo la prima. Il qui ed ora è il modo per essere davvero presenti, a se stessi soprattutto. Grazie per la visita 🙂

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